Pietro Lembo
Nato a Messina, ha conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze filosofico-simboliche, storiche e politiche presso l’Università degli Studi di Messina e l’ENS – Archive Husserl di Parigi. Dopo il conseguimento del dottorato di ricerca ha ottenuto quattro borse di post-dottorato finanziate, rispettivamente, dall’Ambassade de France en Italie, dall’Université Pierre e Marie Curie (nell’ambito del Projet Emmag) dalle istituzioni argentine CONICET e AGENCIA. Le ricerche in questione sono state condotte presso il LLCP di Paris 8; l’Université d’Oran (Algeria); il CIECS di Córdoba (Argentina); il CHI de la Universidad de Quilmes (Argentina). Le sue pubblicazioni sono prevalentemente rivolte a recuperare le riletture derridiane della psicoanalisi freudiana e della teoria mariniana dell’immagine al fine di sviluppare un nuovo metodo filosofico denominato archeotropologia volto a ripensare la tradizione occidentale come una storia di figure e, altresì, come un ministerium delle figure in questione. In proposito si segnala: «El papel de la teoria de la imagen en la deconstrucción de la soberanía: Jacques Derrida con Louis Marin», in Derrida y el problema de la soberanía, ed. Ana Paula Penchazsadeh y Emmanuel Biset, 2018; «Arqueotropología: rasgos de un método figurativo (Derrida con Marin y Freud)», in Método. posiciones posfundacionales, ed. Roque Farrán, Prometeo, Buenos Aires, 2018; «L’énigme du cap acéphale. Autour des parentés philosophiques entre égologie et hétérologie dans la lecture derridienne du Monsieur Teste de Valéry», in Journal of French and Francophone Philosophy, vol. 26, n. 1, 2018; «Figurazioni sovrane. Bios, ipseità e politica nella filosofia di Jacques Derrida», in Metabasis.it Filosofia e comunicazione, N° 16, 2013.
- Pietro Lembo, Ai margini del principio di piacere con Adorno e Derrida [31/07/2019]