Note tecniche
Internet | Programmi | Netiquette | Fare un sito Internet
Internet
Testi e immagini disponibili su Internet possono essere liberamente ripubblicati?
No: su Internet valgono le stesse leggi generiche che disciplinano la proprietà intellettuale. Può essere ripubblicato soltanto ciò che risulta evidentemente di «pubblico dominio», oppure brevi citazioni a scopo esemplificativo, oppure testi e immagini per i quali il legittimo detentore dei diritti concede esplicitamente il permesso. Si noti che tutte le fotografie possono essere supposte di «pubblico dominio» a meno che non risulti (esplicitamente o comunque dal contesto) che l'autore ne rivendica i diritti.
Nessun permesso è invece necessario (benché alcuni erroneamente lo chiedano) per inserire nel proprio sito un collegamento ad altri siti.
Come si citano testi pubblicati su Internet?
Dell'argomento si occupano le recenti norme ISO 690-2 (Electronic documents or parts thereof). Negli Stati Uniti inoltre ci sono stati simili aggiornamenti più o meno ufficiali ai diversi stili di citazione invalsi (University of Chicago, Modern Language Association, American Psychological Association). Tutte le normative concordano grosso modo nelle seguenti linee generali:
- Per identificare una pubblicazione elettronica vanno anzitutto adoperati (laddove applicabili) gli stessi criteri che si userebbero se quel testo fosse pubblicato a stampa.
- Tali dati vanno completati obbligatoriamente con l'indicazione dell'URL del testo (per un articolo di rivista o simile, è possibile anche l'URL generale della pubblicazione).
- Nel caso si tratti di testi presumibilmente soggetti a modifica, l'URL va completato con la data in cui il testo è stato di fatto consultato. (Si noti che una pubblicazione scientifica su Internet dovrebbe essere contraddistinta dalla non modificabilità dei testi e dalla loro costante disponibilità in linea.)
- L'indicazione della paginazione non è applicabile. Dovendo citare passi specifici si deve quindi indicare il numero di capitolo, paragrafo o simili. Se si desidera segnalare l'estensione di un testo si può similmente indicare il numero di sezioni in cui esso si suddivide. L'indicazione della dimensione del file (che nei testi HTML è tipicamente di poco superiore al numero di battute), benché non contemplata da nessuna norma, potrebbe essere più significativa.
- Quando esistente si dovrebbe segnalare il codice ISSN. Tale indicazione può essere particolarmente opportuna proprio nel caso di periodici distribuiti su Internet, perché anche in assenza di leggi nazionali implica un riconoscimento internazionale del loro carattere di «pubblicazione».
Più in particolare, le norme ISO 690-2, specificate secondo gli usi italiani, consigliano questo stile di citazione per quanto riguarda gli articoli:
Cognome, Nome. «Titolo dell'articolo. Sottotitolo», Titolo della rivista. Sottotitolo [in linea], emissione (data) [consultato il giorno/mese/anno], disponibile su World Wide Web: <URL>, [dimensione], ISSN ####-####.
È pericoloso fare acquisti su Internet?
Gli acquisti su Internet vengono quasi sempre effettuati fornendo i dati della carta di credito. Da qui nasce il rischio che essi vengano adoperati per addebitare spese indesiderate. Tale rischio non è però maggiore di quello che si corre in qualsiasi altra occasione (per esempio in un negozio). Alcune semplici precauzioni sono quindi sufficienti:
- Effettuare acquisti solo presso siti sufficientemente noti; si osservi che spesso anche siti pressoché sconosciuti possono essere considerati affidabili se demandano la gestione dei pagamenti a servizi esterni
- Non scrivere mai i dati della propria carta di credito se non in una pagina «sicura» (il cui indirizzo cioè comincia per https:// anziché http://)
- Scegliere preferibilmente una carta di credito che offra una procedura semplice per contestare spese non effettuate
Programmi
Come si riconoscono i programmi di buona qualità?
Solo una prova abbastanza approfondita può dare indicazioni sulla qualità di un programma e sulla sua rispondenza con i propri gusti e necessità. In generale esistono però alcune caratteristiche indicative di un buon programma:
- ridotte dimensioni (a parità di prestazioni, un programma piccolo è migliore di uno grande)
- non dipendenza da altri programmi e moduli (molti programmi ad esempio richiedono i moduli VisualBasic o di Internet Explorer)
- interfaccia semplice e il più possibile simile a quella standard del sistema operativo
- processo di installazione che modifica il meno possibile il sistema
- inglese come lingua principale (essa è l'unica in cui i termini tecnici sono ben standardizzati)
Nei Collegamenti di mondodomani.org sono indicati solo programmi che rispettano (completamente o quasi) queste caratteristiche. Quando ne sono indicati due o tre, il primo è il più piccolo e semplice, da preferire a meno che si abbiano esigenze superiori.
È opportuno aggiornare un programma di cui è uscita una nuova versione?
Se la nuova versione si distingue solo per correzioni di errori o per ritocchi, quasi sempre sì. Normalmente questo caso è riconoscibile dal fatto che il numero di versione principale rimane uguale (per esempio, la versione corretta di una versione 2.0 viene chiamata 2.1 o 2.01).
Se invece la nuova versione aggiunge nuove funzioni, il programma molto probabilmente sarà più lento e ingombrante. La cosa migliore è quindi verificare prima quali sono le novità introdotte e capire se esse sono realmente utili per i propri scopi. Se non lo sono, l'aggiornamento potrà solo creare confusione, nuove occasioni per problemi tecnici e l'errata impressione che il proprio computer non sia abbastanza «potente».
Come si impara ad usare un programma?
Leggendo attentamente la documentazione (spesso presente nei file di aiuto), almeno nelle sue parti principali. Molto utile è anche osservare tutte le voci dei menù e soprattutto il menù delle opzioni o preferenze, capire quanto più possibile che cosa esse significano e regolarle secondo il proprio gusto. Se non si ha tempo o voglia di leggere la documentazione, il programma non va usato.
Se (e solo se) malgrado tutto ciò rimanessero dubbi, quasi sempre nel programma stesso o nel suo sito Internet viene indicato un indirizzo al quale rivolgersi: l'autore, un'apposita lista postale, un gruppo di discussione o simili.
Sono affidabili i programmi non commerciali?
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, spesso sono più affidabili di quelli commerciali. I loro autori inoltre sono quasi sempre felici di ricevere critiche e suggerimenti, e non è infrequente vedere dopo appena qualche giorno disponibile una nuova versione che ne tiene conto.
Che cosa significano espressioni come «freeware» e «shareware»?
A seconda di come sono distribuiti, i programmi possono essere divisi in queste categorie:
- open source
- programmi che è possibile prelevare e usare gratuitamente; inoltre il sorgente è disponibile in modo che gli esperti possano modificarlo secondo le necessità
- freeware
- programmi che è possibile prelevare e usare gratuitamente
- adware
- programmi che è possibile prelevare e usare gratuitamente; in essi compaiono tuttavia inserzioni pubblicitarie
- shareware (o try-and-buy)
- programmi che è possibile prelevare gratuitamente a scopo di prova in una versione limitata (o perché alcune importanti funzioni sono disabilitate, o perché il programma cessa di funzionare regolarmente dopo un certo periodo, in genere un mese); per eliminare le limitazioni è necessario inserire un codice che si ottiene acquistando una licenza di uso (in genere ad un prezzo molto basso)
- commerciali
- programmi che si ottengono e si possono usare solo dopo aver acquistato una licenza di uso
Queste categorie a volte si trovano combinate assieme: per esempio di alcuni programmi shareware è disponibile una versione minore (in genere chiamata «lite») freeware, oppure una completa adware (cosìcché l'utente può scegliere tra l'acquisto di una licenza e la presenza delle inserzioni pubblicitarie).
Dei programmi segnalati nei Collegamenti, nessuno è commerciale.
È lecito usare programmi commerciali o shareware senza pagarli?
No, è un illecito con rilevanza anche penale. Nella maggior parte dei casi non è neppure utile, perché per molti programmi commerciali o shareware esistono valide alternative:
- spesso esistono programmi gratuiti equivalenti
- diverse case software usano svendere o addirittura regalare la versione vecchia dei loro programmi, in genere nei CD-ROM allegati alle riviste specializzate, quando viene pubblicata quella nuova.
Tali alternative sono quasi sempre più che sufficienti per l'utente medio. Si noti comunque che il costo dei programmi shareware è sempre molto basso e va a beneficio spesso di appassionati il cui lavoro è bene incoraggiare.
È necessario installare un antivirus sul proprio computer?
È molto opportuno. Va però detto che dai virus ci si difende anzitutto con tre elementari regole di prudenza:
- non usare come programma di posta elettronica Outlook o Outlook Express (oltre ai continui problemi di sicurezza intrinseci che manifesta, essendo il più diffuso è il bersaglio preferito dei creatori di virus)
- non usare programmi di posta elettronica che sfruttino Internet Explorer per visualizzare la posta in HTML, oppure disabilitare questa funzione
- non lanciare un programma ignoto (soprattutto se giunge per posta elettronica), pure se il mittente è una persona nota
Si osservi comunque che un antivirus può aiutare solo se viene continuamente aggiornato (almeno una volta al mese): non è dunque di alcuna utilità installare versioni dimostrative di antivirus commerciali se non si ha intenzione di acquistarli.
Netiquette
Quali sono le norme di buona educazione per la posta elettronica?
Le norme di buona educazione possono essere divise in due gruppi. Il primo è il più importante: la non osservanza può causare (in seguito a denuncia o anche automaticamente) l'esclusione da certi servizi, il rifiuto del proprio messaggio o anche la chiusura della propria casella di posta elettronica:
- I messaggi che chiedono di essere ridiretti a quanti più destinatari possibile devono essere in ogni caso ignorati, qualunque sia il loro contenuto (avvertimenti contro virus, informazioni su modi facili di far soldi, filastrocche portafortuna, richieste di aiuti di carattere medico, richieste di sottoscrizione di petizioni ecc.).
- La codifica HTML va assolutamente evitata in quanto rende il messaggio difficilmente leggibile per molti utenti, e in ogni caso ne raddoppia o triplica le dimensioni fisiche. Si noti che alcuni celebri programmi di posta elettronica la prevedono come regolazione standard: in questi casi va disabilitata.
- Gli allegati di dimensioni considerevoli (grosso modo oltre i 50 KB) possono essere inviati solo dopo averne chiesto e ottenuto autorizzazione dal destinatario.
- I programmi di posta elettronica dànno la possibilità di «citare» il messaggio dell'interlocutore a cui si risponde (cioè riportarlo nel proprio, in genere preceduto dal segno >). Si usi questa possibilità quando si deve rispondere ad una precisa richiesta o commentare un'affermazione (l'interlocutore potrebbe non aver presente che cosa esattamente aveva detto), ma si eviti di riportare sistematicamente e senza motivo l'intero messaggio originario.
- L'invio di messaggi pubblicitari non richiesti (in inglese spam o junk) è considerata una grave infrazione al codice di comportamento di Internet. Si osservi che anche la propaganda non commerciale (per esempio umanitaria, politica ecc.) rientra in questa categoria.
- Anche se nell'uso della posta elettronica è ammesso uno stile meno formale che nella posta convenzionale, si evitino sempre espressioni polemiche o irriguardose (tanto più che quando ci si pente d'averle scritte la lettera non sta ancora sulla propria scrivania, come accade alla posta ordinaria, ma è già giunta a destinazione).
Il secondo gruppo è composto invece di quelle norme che manifestano attenzione nei confronti dell'interlocutore:
- La casella va consultata con regolarità (il minimo assoluto è ogni settimana). Si ricordi che spesso la posta elettronica viene usata in caso di urgenza perché si suppone che essa sia il mezzo di comunicazione più rapido.
- Non si cambi senza ottimi motivi il proprio indirizzo, e se ciò diventa necessario lo si comunichi subito ai propri corrispondenti abituali. Si evitino inoltre identificativi bizzarri o spiritosi, che fanno un brutto effetto nella corrispondenza ufficiale; quello che più facilmente sarà ricordato è sempre un indirizzo del tipo n.cognome@provider.it
- Si indichi sempre un «soggetto» significativo, indispensabile al destinatario non solo per avere una rapida idea del contenuto, ma soprattutto per scopi di archiviazione.
- Si concluda il proprio messaggio con una brevissima «firma» con nome ed eventuali dati personali (non più di quattro righe), preferibilmente separata dal corpo del testo con una riga che contenga i soli caratteri --  (trattino, trattino, spazio).
- Quando si deve inviare un messaggio a più persone, è in genere preferibile inserire i loro indirizzi nel campo BCC anziché nel campo To, per evitare che ognuno di essi venga a conoscere gli indirizzi di tutti gli altri. (Se il programma di posta elettronica richiede che il campo To venga in ogni caso compilato, si può inserire il proprio indirizzo come riempitivo.)
- Non si specifichi mai nella corrispondenza privata una «alta priorità»: oltre ad essere perfettamente inutile (il messaggio non arriva affatto prima), può fare un effetto sgradevole sul corrispondente.
- Non si scriva mai nulla in tutto maiuscolo: nelle convenzioni di Internet è ritenuto l'equivalente dell'«alzare la voce».
Che cosa sono i «gruppi di discussione»?
I gruppi di discussione (newsgroups) sono una sorta di grande bacheca in cui è possibile leggere e inviare liberamente messaggi su un argomento prestabilito, definito dal titolo del gruppo di discussione. Esistono attualmente decine di migliaia di gruppi di discussione (in tutte le lingue europee benché la maggior parte in inglese) in cui è possibile discorrere e avere informazioni su praticamente qualsiasi tema (dal'informatica alla musica, dai problemi sociali a quelli educativi).
Prima di partecipare attivamente ad un gruppo di discussione è buona norma leggere una quantità sufficiente di messaggi da avere un'idea precisa del tipo di argomenti effettivamente trattati (si evita così di andare fuori tema con i propri interventi). Scorretto è utilizzare i gruppi di discussione per messaggi o peggio polemiche di carattere personale. Valgono inoltre tutte le norme di buona educazione della posta elettronica, il cui mancato rispetto causa in genere il rifiuto, a volte anche automatico, dei propri messaggi.
Si osservi che molti quando scrivono in un gruppo di discussione alterano il proprio indirizzo di posta elettronica (per esempio «joezzz@somewhere.com» anziché «joe@somewhere.com») per evitare che esso venga automaticamente raccolto e inserito in liste pubblicitarie. In questo caso in genere inseriscono una nota alla fine dei propri messaggi (per esempio: «Per rispondere togliere "zzz" dall'indirizzo») per permettere ai partecipanti al gruppo di scrivere personalmente. L'accorgimento è però di dubbia utilità e viene ritenuto poco educato da alcuni.
Fare un sito Internet
Come si realizza per la prima volta un sito Internet?
Indicazioni dettagliate sulla realizzazione di un sito Internet vanno oltre lo scopo di questa pagina. In linea generale le tappe da seguire sono queste:
- studiare gli elementi fondamentali del linguaggio HTML. Delle molte versioni disponibili, è oggi consigliabile l'HTML 4.01 Strict
- studiare gli elementi fondamentali del linguaggio CSS per aggiungere alle proprie pagine effetti grafici (colori, margini ecc.)
- scrivere i propri testi in maniera chiara e logica e codificarli in HTML tramite un qualsiasi editor di testo, ispirandosi ai siti di buona qualità
- eventualmente, trovare, creare o ritoccare le immagini grafiche realmente utili e inserirvi il riferimento nella pagina
- controllare l'effetto risultante con il proprio browser e se necessario ritoccare le pagine
- controllare le pagine scritte con un validatore e se necessario correggerle
- registrare uno spazio web (la maggior parte dei provider fornisce gratuitamente uno spazio abbondante)
- caricare le proprie pagine nello spazio web, preferibilmente tramite un programma FTP
I passi più importanti sono i primi due. Ad essi non può supplire l'uso di programmi (come FrontPage) che promettono di generare pagine web anche senza conoscere il linguaggio HTML.
Come si riconoscono i siti Internet di buona qualità?
Nel caso di siti a carattere ricreativo, esclusivamente personale, oppure sperimentale, è impossibile indicare criteri generali. Nel caso invece di siti il cui scopo principale è fornire servizi e informazioni (attualità, cultura, società e simili), la qualità è spesso suggerita da alcune caratteristiche tecniche:
- presentazione chiara e uniforme in tutte le pagine
- uso razionale dei colori (i migliori siti usano in genere testo nero su fondo bianco e non alterano i colori standard dei collegamenti)
- adattabilità ad ogni browser e ad ogni risoluzione grafica
- indicazioni chiare circa l'autore, lo scopo del sito, la data di aggiornamento
- rispetto almeno approssimativo delle norme di accessibilità per utenti disabili
Al contrario, esistono diversi elementi che, soprattutto quando usati cumulativamente, rendono il sito distraente e meno usabile. Sono indicatori di scarsa qualità:
- immagini o scritte in movimento, o peggio lampeggianti
- musiche di sottofondo
- applicazioni Java e Javascript immotivate
- immagini di sfondo
- frames
- splash page (pagina introduttiva che ridirige automaticamente alla vera prima pagina del sito)
- loghi che comunicano che il sito è «in costruzione»
Che cosa sono PHP e Perl?
Sono due linguaggi di programmazione tramite i quali è possibile costruire pagine web «dinamiche», che cioè si presentano in maniera diversa o eseguono delle azioni (inviare posta, estrarre dati...) a seconda dei dati inseriti dall'utente o di altre variabili (data, browser usato ecc.). In essi sono disponibili moltissimi programmi gratuiti che possono essere usati e installati senza molta difficoltà. In linea generale il loro uso non viene però consentito dai provider che offrono gratuitamente il proprio spazio, e per usarli in maniera creativa è necessaria almeno una qualche esperienza di programmazione.
La scelta tra PHP e Perl dipende in gran parte dai gusti o dalla disponibilità di una specifica applicazione. I due linguaggi possono essere del resto liberamente mescolati in un sito.
Che cosa sono Java e Javascript?
Sono due linguaggi di programmazioni utili per rendere interattive le pagine web. Al contrario del Perl o del PHP, essi vengono eseguiti direttamente sul computer di colui che consulta la pagina (anziché su quello del provider). Proprio questa caratteristica (utile in qualche caso) comporta però gravi svantaggi:
- Java richiede un modulo lento e ingombrante, che non è presente nei computer più vecchi e che molti utenti disabilitano intenzionalmente
- Javascript è una famiglia di dialetti con molte differenze e con numerosi difetti di realizzazione; è quindi praticamente impossibile scrivere un programma un po' complesso che funzioni senza problemi a tutti i visitatori; molti inoltre lo disabilitano intenzionalmente
Di conseguenza, entrambi vanno evitati se il risultato voluto non è realmente utile o può essere ottenuto in altri modi.
Che cos'è Flash?
È uno standard grafico che permette di aggiungere con relativa facilità animazioni (anche interattive) alle pagine web. Il suo uso ingiustificato tuttavia rende un sito lento e difficile da usare. Un'animazione solo raramente è utile, per esempio per scopi ricreativi o per creare complesse simulazioni.